venerdì 23 ottobre 2015

Pittura: l'Italia dei paesaggi perduti

Piero Calamandrei fu tra i padri costituenti, uno di coloro che hanno contribuito alla stesura della nostra bellissima Costituzione, la quale prevede proprio la protezione del nostro caro ed amatissimo paesaggio. Sentite che bello questo discorso che Calamandrei pronunciò nel 1944 quando, come rettore, riaprì l'Università di Firenze: “Quello che più ci ha offeso è stato l'assassinio premeditato delle nostre città, dei nostri villaggi, delle nostre campagne, perfino del nostro paesaggio. Voi lo sapete che in Italia... ogni borgo, ogni svolto di strada, ogni collina ha un valore come quello di una persona viva: non vi è curva di poggi o campanile di pieve che non si affacci nel nostro cuore col nome di un poeta o di un pittore, col ricordo di un evento storico che conta per noi quanto le gioie e i lutti della nostra famiglia”. Discorso bellissimo che è stato ripreso da Anna Ottani Cavina nel suo libro “Terre senz'ombra” uscito in questi giorni (edito da Adelphi, pagg. 472, costo € 50): un libro che racconta la storia del paesaggio italiano così come è stato ritratto nei secoli dalla pittura. 
Come ha scritto Tomaso Montanari nel suo articolo dedicato al libro e pubblicato sul quotidiano la Repubblica del 22 ottobre 2015, si tratta di un magnifico libro di storia dell'arte e della cultura. Nei secoli sono stati tantissimi gli artisti da tutta Europa che hanno ritratto nei loro quadri la bellezza naturale e la storia del nostro Paese, cambiandone profondamente la nostra immagine e contribuendo in modo decisivo a definire la nostra identità. E' quindi assolutamente necessario che i nostri alunni studino fin da bambini la storia dell'arte: ce lo chiede la nostra tradizione.

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