lunedì 22 dicembre 2014

Le orchestre italiane da salvare

Pochi giorni fa il maestro Marcello Panni ha scritto una lettera al quotidiano la Repubblica in cui lancia l'allarme per la continua scomparsa di grandi orchestre italiane: 4 sono scomparse negli ultimi due anni (la Regionale del Lazio, l'Orchestra Sinfonica di Roma, l'Orchestra Sinfonica del Teatro di Parma e l'Orchestra Mozart di Bologna fondata da Claudio Abbado), ed ora dal 1° gennaio 2015 sarà in liquidazione l'Orchestra Sinfonica di Lecce (attiva da 40 anni...). Allarme condiviso da Corrado Augias, che dalle colonne del quotidiano la Repubblica gli risponde citando che la Rai ebbe anni fa ben tre orchestre sinfoniche (Roma, Milano e Torino), oltre alla Scarlatti di Napoli, poi chiuse. Così come avevamo il centro di Fonologia Musicale di Milano, che era uno dei più importanti d'Europa, anch'esso chiuso. Orchestre che sono servite a tenere vita una lunga e storica tradizione di opera lirica, musica sinfonica, musica classica, musica contemporanea, balletto, musica jazz, che tutto il mondo ci ha invidiato e ci invia tutt'ora. Ahimè ha ragione Augias quando scrive che sì, è vero che le orchestre costano molto e i soldi sono pochi e sempre meno, ma della musica (soprattutto questa musica) interessa poco (per non dire niente) sia al ceto politico sia agli italiani in generale. Un altro pezzo di storia che se va, in questo Paese a pezzi... E non ne capisco il motivo.

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